“Il cuore è ingannevole più di ogni altra cosa, e
insanabilmente maligno; chi potrà conoscerlo?” (Geremia 17:9)
«Non c'è nessun giusto, neppure uno. Non c'è nessuno che
capisca, non c'è nessuno che cerchi Dio. Tutti si sono sviati, tutti quanti si
sono corrotti. Non c'è nessuno che pratichi la bontà, no, neppure uno». «La
loro gola è un sepolcro aperto; con le loro lingue hanno tramato frode». «Sotto
le loro labbra c'è un veleno di serpenti». «La loro bocca è piena di
maledizione e di amarezza». «I loro piedi sono veloci a spargere il sangue.
Rovina e calamità sono sul loro cammino e non conoscono la via della pace».
«Non c'è timor di Dio davanti ai loro occhi». (Romani 3:10-18)
L’Apostolo Paolo nella sua lettera ai Romani fa una analisi
spietata della condizione dell’umanità
Mette in crisi ai nostri giorni il meglio di Psicologi e Psicoterapeutici , psichiatri e luminari della scienza che cercano
di dare delle spiegazione e analisi dei loro studi sulla mente umana.
Si cerca di dare sempre una spiegazione a tanti fatti
criminosi che succedono e di cui siamo bersagliati tutti i giorno dai
telegiornali, e molte volte ci chiediamo come si e potuto giungere a tanta
malvagità, come possono succedere tante cose brutte e tanta violenza sulle
persone, sulle donne, sui bambini e via dicendo.
Ma Dio parla molto chiaro, nella Sua Parola, ci dice che il
cuore dell’uomo e fraudolente e insanabile sopra ogni cosa, chi lo conoscerà
Non certo altri uomini che studiano la mente umana con le
loro teorie, i loro studi sul comportamento criminale, analisi sul
comportamento umano .
I Talk show televisivi sono pieni di commentatori e opinionista
che dicono la loro sui fatti di cronaca.
Ognuno la sua.
E
programmi che – nonostante siano prodotti da redazioni giornalistiche – spesso
di informativo hanno ben poco e trasformano
i fatti di sangue in uno show.
Chi conoscerà il cuore dell’uomo?
Non certamente un altro uomo , ma Colui che l’ha creato Dio
“Io, il
Signore, scruto la mente
e saggio i cuori
per rendere a ciascuno secondo la sua condotta
secondo il frutto delle sue azioni. (Geremia 17.10)
e saggio i cuori
per rendere a ciascuno secondo la sua condotta
secondo il frutto delle sue azioni. (Geremia 17.10)
Dio scruta le nostre mente i nostri cuori, a Lui niente è
nascosto!
Il Signore legge nella nostra mente come un libro aperto e i
segreti dei cuori a Lui non sono nascosti.
Il cuore umano per quanti sforzi facciamo, e sempre portato
verso la disubbidienza di ogni regola morale, e civile e il bene che vorremmo
fare ci è sempre più difficile attuarlo.
E l’Apostolo Paolo scrive ancora,
” Giacché non capisco quel che faccio, perché non
faccio quello che vorrei, ma faccio quello che odio.” (Ro.7:15)
Riflettiamo su questi punti molto importanti, non sarà la nostra
volontà che ci potrà salvare dalla nostre condizione precarie ma solo la mano
di Dio!
E Paolo prosegue.” Infatti io so che in me, cioè nella
mia carne, non abita alcun bene, poiché ben si trova in me la volontà di fare
il bene, ma io non trovo il modo di compierlo. Infatti il bene che io
voglio, non lo faccio; ma il male che non voglio, quello faccio.”
In noi ce la volontà di fare il bene ma ci riesce sempre più
difficile attuarlo a causa della nostra natura umana di peccatori, ben ne
sapeva qualcosa l’Apostolo delle gente Paolo, che da persecutore dei cristiani
e diventato a sua volta un perseguitato per amore di Cristo.
E se Paolo afferma ancora ” Ora, se faccio ciò che non
voglio, non sono più io che lo faccio, ma è il peccato che abita in me.
Io scopro dunque questa legge: che volendo fare il bene, in me è presente
il male.”
E dunque il peccato che c’è in noi ci induce a l male e non
saranno le nostre forze a farci uscire da questo tunnel di sbagli e di errori.
“ è volendo fare il bene, in me è presente il male.
Infatti io mi diletto nella legge di Dio secondo l'uomo interiore, ma
vedo un'altra legge nelle mie membra, che combatte contro la legge della mia
mente e che mi rende schiavo della legge del peccato che è nelle mie membra.”
Paolo ben sapeva che non sarebbe mai uscito da solo da quella
condizione di peccatore e combattere contro la legge della mente lo rendeva
schiavo del peccato,
E la disperazione di un uomo
della sua condizione “O miserabile uomo che sono! Chi mi
libererà da questo corpo di morte?”
E poi la sua convinta
affermazione, la sua fiducia nel Signore “ Io
rendo grazie a Dio per mezzo di Gesù Cristo, nostro Signore. Io stesso dunque
con la mente servo la legge di Dio, ma con la carne la legge del peccato.”
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