1 Poi l'Eterno parlò a Mosè, dicendo: 2 «Di' ai figli d'Israele che tornino indietro e si accampino di fronte a Pi-Hahiroth, fra Migdol e il mare, di fronte a Baal-Tsefon; accampatevi davanti a quel luogo presso il mare. 3 Il Faraone dirà allora dei figli d'Israele: "Essi stanno vagando smarriti nel paese; il deserto li tiene rinchiusi". 4 E io indurirò il cuore del Faraone, ed egli li inseguirà ; ma io trarrò gloria dal Faraone e da tutto il suo esercito, e gli Egiziani sapranno che io sono l'Eterno». Ed essi fecero così. 5 Fu quindi riferito al re d'Egitto che il popolo era fuggito; e il cuore del Faraone e dei suoi servi mutò nei confronti del popolo, e dissero: «Che abbiamo fatto a lasciare andare Israele dal nostro servizio?». 6 Così il Faraone fece preparare il suo carro e prese con sé il suo popolo. 7 Prese anche seicento carri scelti e tutti i carri d'Egitto, con dei guerrieri su ognuno di essi. 8 E l'Eterno indurì il cuore del Faraone, re d'Egitto, ed egli inseguì i figli d'Israele, che uscivano pieni di baldanza. 9 Gli Egiziani li inseguirono; e tutti i cavalli, i carri del Faraone, i suoi cavalieri e il suo esercito li raggiunsero quando erano accampati presso il mare, vicino a Pi-Hahiroth, di fronte a Baal-Tsefon. (Esodo:14:2,9.)
Quel giorno le armature dei soldati
del faraone scintillavano al sole sulle
sabbie del deserto del Sinai,all’ombra delle grande piramidi dell’Egitto.
Il suo esercito si era schierato ordinatamente vicino
alle piramidi aspettando il comando del Faraone.
Migliaia di soldati attendevano
l’ordine del re per andare in battaglia
e il Faraone impavido e superbo sul suo carro d’orgoglio ,era impaziente a dare l’ordine al suo esercito.
Quel popolo Ebreo lo voleva
distruggere a ogni costo.
La strage di quel popolo, e la morte di Mosè, lo
avrebbero redento agli occhi della sua gente!
Mosè lo aveva più volte umiliato, nel nome di quel Dio degli Ebrei in cui
credevano.
L’esercito aspettava l’ordine, mentre
i loro cavalli scalpitavano impazienti sulle sabbie del deserto.
Ma di quale battaglia si sarebbe
trattato?
Non c’era un esercito uno di fronte all’altro,con carri e armature e cavalieri,ma davanti
all’esercito del faraone c’era solo un popolo inerme, fatto per lo più di gente
che lavorava la terra,contadini e manovali di mattoni nelle costruzione delle
piramidi,e i soldati del faraone erano bene armati, avrebbero fatto una
strage di quella povera gente!
Ma il faraone voleva sfidare Dio
sulle sabbie del deserto!
Gli aveva lanciato una sfida!
E sotto l’ombra delle grande Piramidi lo aspettava!
E Dio andò all’appuntamento!
Sarebbe stata una bella sfida tra due
grandi Re!
Il re di tutto l’Egitto con il suo
esercito invincibile,e dall’altra parte il Signore degli eserciti celesti!
Il Faraone con il suo esercito di carri e
cavalieri che non temeva paura,reduce di mille battaglie combattute nel
deserto,su un campo a
loro favorevole,e dall’altra parte
Dio con il suo esercito celeste di carri di fuoco ,e che si erano schierati un po’ più in alto
sopra le dune del deserto!
Al faraone sarebbe bastato alzare un
poco lo sguardo più in alto della sua arroganza, e avrebbe visto un esercito di
angeli sui loro carri di fuoco pronti
alla grande battaglia del Signore.
Ma lui era abituato a guardare solo
alla sua persona,al suo potere,e il suo orgoglio gli impediva di vedere altro.
Il Dio” Tremendo in battaglia” era pronto alla
sfida che gli aveva lanciato il Faraone!
“Chi e questo re di gloria? e l’Eterno forte e
potente,l’Eterno potente in battaglia.(Sl.24:8)
Ma Dio non avrebbe avuto bisogno di scomodare il suo
esercito di migliaia di angeli sui loro
carri di fuoco
L’esercito del Signore era pronto con
i suoi migliaia e migliaia di angeli sui loro carri e con le spade
fiammeggiante,aspettavano solo un cenno dell’Eterno e addio mio bel Faraone!
Mail Signore non avrebbe avuto
bisogno di tutta quella potenza celeste che stava aspettando la Sua Parola per
andare in battaglia,era uno spreco di forze,per il povero Faraone sarebbe
bastato solo un soffio della Sua bocca,e
chi avrebbe potuto resistere davanti a tanta potenza di Dio?
Ma il Faraone lo aveva sfidato, e Dio accettò la
sfida, e poichè il Signore è sempre puntuale andò ad aspettare il Faraone sulle
rive del Mar Rosso!
Anzi andò in anticipo,e nel frattempo
che il Faraone arrivasse con il suo esercito,il Signore si faceva quattro
chiacchiere con il Mare,e gli dava disposizione!
E Dio parlava con il Mare ,
l’esercito del baldanzoso Faraone si stava mettendo in marcia.
L’orgoglio del faraone era stato umiliato dieci volte nella sua casa
con le piaghe che si abbatterono sulla sua casa reale,piaghe che piegarono l’Egitto ma non il suo orgoglio!
E quello era il giorno che il Faraone
aspettava per la grande battaglia finale!
Il giorno della grande sfida era giunto!
Il giorno della grande sfida era giunto!
Il giorno della rivincita per il
Faraone e la sua potenza!
Il Faraone d’Egitto contro il Re del
cielo e della terra!
Un faraone pieno di baldanza voleva
prendersi una bella rivincita su Mosè ,sul suo popolo e su quel Dio che adoravano!
Lo avrebbe sfidato su un campo
dove aveva vinto molte battaglie, il deserto.
Il Faraone sfidava la mano potente di Dio in quel giorno
che sarebbe stata la sua ultima battaglia della storia !
I soldati del faraone erano migliaia ,tutti schierati in ordine di battaglia pronti al suo ordine!
Davanti
lui c’erano i carri da battaglia, a disposizione del grande faraone, che aveva un
esercito ben organizzato, composto da circa 20mila uomini distribuiti in
quattro divisioni; queste riportavano tutte il nome di una divinità egiziana “Horo” Dio
dalla testa di falco simbolo della
potenza vincitrice , e ai due lati dello schieramento la cavalleria con i carri scelti
,dietro di loro la fanteria e poi ancora il corpo scelto delle guardie del
faraone pronti a proteggere la vita del loro Re!
I cavalli scalpitavano impaziente di
andare in battaglia
sulla sabbie del deserto ,
Puoi tu dare la
forza al cavallo
e vestire di
fremiti il suo collo?
Lo fai tu
sbuffare come un fumaiolo?
Il suo alto nitrito incute spavento
Scalpita nella valle giulivo
e con impeto
va incontro alle armi.
Sprezza la
paura, non teme,
né retrocede
davanti alla spada.
Su di lui
risuona la faretra,
il luccicar
della lancia e del dardo.
Strepitando,
fremendo, divora lo spazio
e al suono
della tromba più non si tiene.
Al primo
squillo grida: «Aah!...»
e da lontano
fiuta la battaglia!(Giobbe:39)
E anche per Mosè sarebbe stata una
bella prova di fede!
Un potente esercito mai schierato a
quei tempi: ben 20mila uomini e 2.500 carri da battaglia, una forza potente che
Ramses II, il Faraone dell’Egitto, aveva radunato per sterminare un popolo inerme
in fuga nel deserte del Sinai!
Ramses II aveva adunato una grande forza per quella operazione militare che non
ammetteva sconfitte!
Questa volta non voleva sorprese!
Voleva avere la certezza assoluta
della vittoria, da portare in trionfo
alla sua casa reale,al suo popolo, che aveva perso la fiducia in lui .
E una grande vittoria su Mosè e la sua gente lo avrebbero
di nuovo elevato al suo rango di re, molte volte messo in discussione dopo gli
ultimi tragici avvenimenti che avevano toccato l’Egitto!
Avrebbe fatto prigioniero Mosè, lo avrebbe
umiliato e portato legato prigioniero
dietro al suo carro!
Per questo aveva dato disposizione al
suo esercito di non uccidere Mosè,ma di catturarlo vivo!
Era stato travagliata quella decisione per il
faraone , di lasciare andare libero il popolo d’Israele davanti a tutta la sua
corte, e nelle sue orecchie gli
suonavano sempre del continuo le parole
della moglie che lo accusava della sua debolezza! “Un vero Re non si sarebbe
mai piegato alle richieste di quello straccione di Mosè”
“ti sei lasciato ingannare dai suoi
giochetti di prestigio!”
“Il tuo popolo ha perso la fiducia
verso di te!”
C’era bisogno di una bella rivincita!
Una forte rivincita!
Riportare indietro quella gente che
si era preso gioco di lui ,e catturare Mosè,era diventata per il Faraone la sua
priorità ,la sua ossessione!
La corte del Faraone rideva alle sue
spalle,e anche il suo popolo non era da meno!
Mosè si era preso gioco del faraone dell’Egitto, e togliersi per sempre davanti quel giocoliere di Mosè che molte volte lo aveva umiliato nella sua Reggia davanti a tutti,era una decisione irreversibile!
La sua casa era diventata lo scherno della
corte,e nelle sue stanze risuonavano le
risate di scherno della sua corte che lo vedevano Mosè si era preso gioco del faraone dell’Egitto, e togliersi per sempre davanti quel giocoliere di Mosè che molte volte lo aveva umiliato nella sua Reggia davanti a tutti,era una decisione irreversibile!
incapace di contrastare uno
straccione che si prendeva gioco di lui e della sua autorità !
E quel Dio in cui che credevano gli Ebrei ,che aveva
fatto cose mai viste prima, segni prodigi e miracoli, e le dieci piaghe, avevano piegato il suo orgoglio.
Ma la morte del suo primogenito ,insieme a
tutti i primogeniti delle famiglie Egiziane, era stato per lui un duro colpo
che lo aveva fatto vacillare,come un boxer vacilla sotto i tremendi colpi che
prende sul ring uno dietro l’altro
mandandolo al tappeto!
E il Faraone di colpi ne aveva ricevuto
parecchi,e gli ultimi dieci lo avevano lasciato stordito e confuso,fino al K.O
finale,la morte del suo primogenito,che lo mandò definitivamente al tappeto!
Ma questa volta il faraone voleva
mettere fine una volta per tutti a questa storia,avrebbe sterminata quella gentaglia
degli Ebrei e avrebbe chiuso il capitolo dell’Esodo !
Chiudere per sempre con quelli
visionari adoratori di un Dio che non si
vedeva e che lui non riconosceva!
La
sabbia del deserto si sarebbero bagnata del sangue degli Ebrei!
E nel silenzio delle immense dune del
deserto si udiva solo il nitrire nervoso dei cavalli dell’esercito del faraone
,mentre il vento faceva ondeggiare le loro criniere abbordate per la guerra.
Ma c’era nell’aria qualcosa che incuteva paura e timore allo stesso tempo,un
odore di morte che si faceva sentire tra le file dei guerrieri del suo
esercito!
Altre
volte avevano affrontato altre battaglie state nel deserto,un campo a loro favorevole
,l’esercito del Faraone sulle sabbie del deserto era imbattibile,ne sapevano
qualcosa gli Assiri,i Babilonesi,le le tribù
degli
Ittiti, che ne erano usciti sempre sconfitti e i loro re umiliati
davanti alla forza del Faraone dell’Egitto!
Sempre vittoriosi e senza paura!
Ma questa volta era diverso!
Sapevano che il loro combattimento
non sarebbe stato come le altre volte!
Questa era una battaglia che i
soldati sentivano che non potevano mai vincere,una battaglia combattuta contro
Dio,ma dovevano combattere
E ubbidire,non potevano rifiutarsi
all’ordine del Faraone!
Combattere
contro un popolo che Dio difendeva,e avevano già visto la sua mano tremenda di
Dio quando piegò l’arroganza del Faraone con le dieci piaghe.“ Io so che il re d'Egitto non vi permetterà di partire se non con l'intervento di una mano forte .Stenderò dunque la mano e colpirò l'Egitto con tutti i prodigi che opererò in mezzo ad esso, dopo egli vi lascerà andare.(Esodo)
Dio mostrò la Sua potenza all’
Egitto.
Ma tutti quei pensieri dei soldati furono
interrotti dal grido di comando del faraone che diede l’ordine!
E sulle sabbie del deserto si ode
la sfida che il Faraone lanciò a Dio !
“Inseguiamoli,Sterminiamoli
tutti,non ci sarà nessun Dio che li salverà !!”
E tutto l’esercito parti al gran galoppo con i loro carri e cavalieri che
alzavano nuvole di sabbia che arrivavano fino al cielo, tanto erano numerosi i
loro cavalli,e le loro spade scintillavano al sole ed erano pronte a versare il
sangue innocente per appagare la sete di
potere del Faraone e del suo orgoglio!
Un solo pensiero passava per la mente
del Faraone,”fermare il popolo di Dio”,in quel giorno storico ,che il Faraone sfidò la potenza di Dio nel deserto del Sinai!
Il suo nome Ramses voleva dire"Il vittorioso su molte battaglie"
Il suo nome Ramses voleva dire"Il vittorioso su molte battaglie"
Povero Faraone!
Lui vedeva solo i suoi carri,i suoi migliaia
di cavalieri,intrepidi e vittoriosi di tante battaglie, ma se alzava un poco la
testa, poteva vedere migliaia e migliaia
di carri infuocati del Signore pronti a
annientare il suo esercito di baldanzosi!
I
carri del Signore erano pronti alla grande battaglia,ma il Signore non
li avrebbe usati!
Non era necessario usare tutta quella forza celeste per il
Faraone!
Tutto quello schieramento celeste
,per il povero faraone è sprecato pensò il Signore!
A Dio sarebbe bastato solo il soffio
della sua bocca, giusto quel poco che serviva per aprire il Mar Rosso,e annientare
tutto l’esercito del Faraone!
E cosi Ramses II il cui nome significa “
Grande di vittorie”. diede l’ordine della battaglia e i suoi carri con la
fanteria, gli arcieri scelti e la
sua guardia personale si mise all’inseguimento del popolo Ebreo,
che nel frattempo stava per approdare
sulle rive del Mar Rosso .
Un popolo stanco e provato da
svariate sofferenze,e che avevano
provato duramente la loro fede, durante la loro schiavitù nell’Egitto durata
quarant’anni!
Anni di prove,fatti di dolori e
sofferenze,di frustate sulle schiena,di scherno e risate offensive ,ma nonostante tutto questo
erano sempre sorretti dalla loro fede in Dio e della speranza di un liberatore!
Dio li avrebbero portati via dalla
schiavitù,verso la terra promessa.
Anni di prove ,ma anche di grande
fermezza e coraggio di un popolo forte della sua fede nel Signore!
Avevano visto i prodigi dell’Eterno
che aveva fatto in Egitto.
Dio amava il suo popolo e si era scelto un condottiero , Mosè , per
portarli verso la terra promessa!
Ma adesso la situazione si presentava
alquanto difficile.
L’esercito del faraone era alla loro
spalle, e davanti a loro c’era il Mar Rosso!
Non c’era nessuna via di scampo.
"Quando il faraone si avvicinò,i figli d'Esraele alzarono gli occhi:ed ecco gli Egiziani marciavano alle loro spalle.Allora i figli d'Israele ebbero una gran paura,gridarono al Signore e dissero a Mosè:<<Mancavano forse tombe in Egitto,per portarci a morire nel deserto?Che cosa hai fatto,facendoci uscire dall'Egitto?Era appunto questo che ti dicevamo in Egitto:"Lasciaci stare, chè serviamo gli Egiziani! "Poichè era meglio per noi servire gli Egiziani che morire nel deserto>>.( Es.14:10,12)
"Quando il faraone si avvicinò,i figli d'Esraele alzarono gli occhi:ed ecco gli Egiziani marciavano alle loro spalle.Allora i figli d'Israele ebbero una gran paura,gridarono al Signore e dissero a Mosè:<<Mancavano forse tombe in Egitto,per portarci a morire nel deserto?Che cosa hai fatto,facendoci uscire dall'Egitto?Era appunto questo che ti dicevamo in Egitto:"Lasciaci stare, chè serviamo gli Egiziani! "Poichè era meglio per noi servire gli Egiziani che morire nel deserto>>.( Es.14:10,12)
“Mosè, ci hai tratto fuori dall’Egitto per farci morire nel deserto?”
E il popolo incominciò veramente a
avere paura
E incominciò a prendersela di nuovo
con il povero Mosè:
“Ma che progetti hai per noi?”
“Non era forse meglio che morivamo
nelle nostre case in Egitto,anziché nelle sabbie del deserto?”
“Ci uccideranno tutti !”
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